
Palermo, 14 nov. (AdnKronos) - E' terminato poco fa, negli uffici del Procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, il vertice sull'inchiesta sulle firme false del M5S in occasione delle amministrative del 2012. All'incontro hanno partecipato, oltre a Lo Voi, i due magistrati che coordinano l'indagine, il Procuratore aggiunto Dino Petralia e la pm Claudia Ferrari. I tre magistrati hanno fatto il punto dell'inchiesta e deciso le prossime mosse. Nei giorni scorsi sono stati sentiti a Roma, su delega della Procura, alcuni esponenti del M5S che sarebbero coinvolti nell'indagine. Finora soltanto una deputata all'Ars, Claudia La Rocca e un attivista della prima ora avrebbero ammesso la falsificazione delle firme in una sola notte. I due avrebbero fatto i nomi anche degli altri deputati coinvolti nella falsificazione. Nei prossimi giorni saranno sentiti i primi indagati dell'inchiesta, accusati dalla Procura del reato previsto dall'articolo 90, secondo comma, del Testo Unico 570 del 1960 che punisce con la reclusione da due a cinque anni, "chiunque forma falsamente, in tutto o in parte, liste di elettori o di candidati od altri atti dal presente Testo Unico destinati alle operazioni elettorali, o altera uno di tali atti veri oppure sostituisce, sopprime o distrugge in tutto o in parte uno degli atti medesimi".
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