M5S: Di Battista, mio padre insultò D'Alema sul panfilo

politica
AdnKronos
Roma, 15 nov. (AdnKronos) - "Avevo 18 anni, ero con la mia famiglia a Corfù. Vediamo arrivare un panfilo. Papà dice: 'Andiamo a vedere se lì c’è D’Alema'. Prendiamo il gommoncino e affianchiamo la sua barca. Era lui. Mio padre si sporge sul gommone e inizia a urlargli contro: 'Hai tradito i valori della sinistra, ti sei venduto al capitale e all’imperialismo americano'. D’Alema rimane immobile. Anni dopo, mi ritroverò a ripetere quelle frasi all’interno del Parlamento". Alessandro Di Battista si racconta a Vanity Fair, nel numero in edicola domani, a tre settimane dal referendum del 4 dicembre. Il deputato del Movimento 5 Stelle parla dei suoi viaggi, della passione per la politica e del rapporto col padre fascista. Si definisce un viaggiatore "dai piedi che scottano e non possono stare mai fermi: dopo la laurea me ne volai in Guatemala per seguire un progetto della Caritas italiana. Andai a vivere in una comunità di ex guerriglieri. Imparai lo spagnolo dando lezioni di chitarra gratis". Il ritorno in Italia è stato "terribile": "Era il 2011. A Roma ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Mi svegliavo di notte, non riuscivo a respirare, pensavo a un infarto". Nell'intervista Di Battista, tra i volti più noti del Movimento, racconta anche del suo rapporto con Gianroberto Casaleggio. "Era un ascoltatore fuoriclasse. Negli ultimi anni ci sentivamo almeno tre volte a settimana. Al telefono chiedevo spesso se fosse ancora in linea. E lui: 'Sì, sto ascoltando'".

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