
(AdnKronos) - Dieci anni fa, il 23 novembre del 2006, moriva a Londra, dopo un'agonia di oltre tre settimane, Aleksandr Litvinenko ex agente del Kgb e dell'Fsb, con incarichi all'Unità per la sicurezza economica e criminalità organizzata, all'anti terrorismo con la prima guerra in Cecenia e per un'unità segreta di prevenzione della criminalità con compiti al confine della legalità incluso l'annientamento di politici e imprenditori, missioni che avrebbe denunciato pubblicamente. Entrato per questo in rotta di collisione con l'allora nuovo direttore dell'Fsb Vladimir Putin, arrestato e coinvolto in inchieste penali, Litvinenko nel 2000 fugge in Gran Bretagna, dove in seguito riceve asilo politico e inizia a collaborare con l'MI6.Lo scorso gennaio, la 'public inquiry' (che a differenza di una normale inchiesta consente la visione di materiale classificato in sessioni a porte chiuse) presieduta dal giudice Sir Robert Owen per fare luce sui mandanti dell'assassinio, per cui erano già stati incriminati i due presunti esecutori materiali Andrei Lugovoi e Dmitry Kovtun, ha stabilito la "forte probabilità" che i due operassero sotto la direzione dell'Fsb e che "l'operazione fosse stata probabilmente approvata da Nikolai Patrushev (allora direttore dell'Fsb) e anche dal presidente Putin".
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