
Roma, 25 nov. (AdnKronos) - "Considero e continuerò a considerare The Economist un solido punto di riferimento, ma dissento fortemente dall'invito rivolto ai lettori italiani a votare no. Riformare la Costituzione non è stato un capriccio, ma l'impegno assunto dalle forze politiche che ha consentito di sbloccare la legislatura, dare la fiducia a un governo ed eleggere il Capo dello Stato. Oltre, e prima di tutto questo, la riforma è stata finalmente la risposta alle richieste di modifiche costituzionali degli ultimi trent'anni su due punti dirimenti: il bicameralismo paritario e il rapporto tra Stato e Regioni". Lo scrive su Facebook il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova."Dire che il governo in questi due anni ha pensato solo alla riforma costituzionale -aggiunge- è semplicemente superficiale e sbagliato: ricordo, tra le tante cose fatte, l'approvazione del Jobs Act, con il superamento dell'articolo 18 e la modernizzazione del sistema delle tutele, e la legge che finalmente riconosce le unioni civili omosessuali, riparando in entrambi i casi agli intollerabili ritardi del nostro Paese rispetto al resto del mondo occidentale. Si poteva fare tutto diversamente e meglio? Può anche essere, ma è certo che l'unica alternativa era non fare nulla e perdere altro tempo a lamentarsi".
Leggi anche