
Palermo, 5 dic. (AdnKronos) - Ci sono 105 milioni di euro nel triennio, sulla carta, da impiegare per 63 interventi sulle strade secondarie dissestate, franate, interrotte, nell'area della città metropolitana di Palermo. Strade da riparare che possono essere occasione di lavoro per edili, geologi, ingegneri, forestali. La Cgil, che in uno studio ha evidenziato tutti i punti fragili della viabilità dell'area metropolitana ed elencato i tipi di intervento e i finanziamenti, chiama a raccolta istituzioni, enti, associazioni e comuni, dall'Anas all'assessorato ai Trasporti della Regione, dal Comune di Palermo a quelli della Provincia, per avviare una fase di monitoraggio e di controllo della spesa dei fondi destinati ai lavori. E per chiedere che "dagli annunci si passi all'apertura dei cantieri e alla messa in sicurezza del territorio con l'avvio delle opere pubbliche".L'occasione sarà la presentazione di un dossier che verrà illustrato domani nel corso dell'iniziativa "Viabilità secondaria. Necessità primaria", in programma alle 10 nella sala Bosco della Camera del Lavoro, in via Meli, 5. Un'iniziativa che nasce da un viaggio su circa mille chilometri di strade in molti tratti franate, scoscese, impercorribili, dell'entroterra palermitano, che la Cgil ha svolto in quattro tappe, attraversando tutte e cinque le aree della provincia palermitana, per raccontare la difficoltà quotidiana di abitanti e lavoratori dei paesi interni, in particolare delle Madonie e del Corleonese, alle prese con una rete stradale fatiscente, senza manutenzione.
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