
Roma, 6 dic. (AdnKronos) - In Italia, a fronte di una sostanziale stabilità, tra il 2014 e il 2015, della quota di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale, si rilevano segnali di peggioramento tra chi vive in famiglie con almeno cinque componenti (la stima passa dal 40,2% al 43,7%) e, in particolare, tra chi vive in coppia con almeno tre figli (da 39,4% a 48,3%, pari a circa 2.200.000 individui). Lo rende noto l'Istat in un comunicato. La popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale, nel 2015, è pari al 28,7% (17.469.000 individui) include tutti coloro che si trovano in almeno una delle suddette tre condizioni.Tale peggioramento, sottolinea l'Istituto di statistisca, "è associato ad un incremento sia del rischio di povertà (+7,1 punti percentuali) sia della grave deprivazione materiale (+3 punti percentuali)". Per gli stessi individui si osserva, invece, "un miglioramento per la bassa intensità lavorativa (che passa dal 14,6% al 12,4% tra gli individui delle famiglie numerose e dal 14,1% all’11,4% tra le coppie con almeno tre figli)".
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