
Palermo, 6 dic. (AdnKronos) - "Vuoti informativi", ritardi definiti "dannosi", "l'assenza di politica delle entrate", e "mancanza dell'avvio di un percorso". E ancora, "l'assenza di elementi sui risparmi" e "l'assenza di un riferimento al mutuo di 65 milioni" di euro stipulato nei giorni scorsi grazie all'approvazione in tempi record dell'assestamento del bilancio 2016. La Corte dei conti bacchetta la Regione siciliana. E lo fa durante l'audizione delle sezioni riunite dei giudici contabili davanti alla Commissione Bilancio e Finanze dell'Assemblea regionale siciliana, alla presenza dell'assessore al Bilancio, Alessandro Baccei. I giudici contabili, guidati da Maurizio Graffei, per più di due ore hanno spiegato il perché dei rilievi sul Def 2017-2019, parlando, tra l'altro, di carenza di definizione di obiettivi per quanto riguarda partecipate ed enti strumentali. Per i giudici nel Def "non risultano definiti gli obiettivi della manovra di bilancio, nè gli indirizzi agli enti strumentali e alle società partecipate, inoltre non appaiono congrue le politiche economiche della Regione e le linee programmatiche dell'azione di governo". Non solo. "Non appaiono indicati - dice la Corte dei conti - i programmi da realizzare e i relativi contenuti all'interno delle singole missioni del nuovo bilancio armonizzato". Occhi puntati soprattutto sui "ritardi" della Regione siciliana sul Def. "I termini previsti per l'approvazione del rendiconto e per la legge di assestamento non sono stati rispettati dal governo e dall'Ars - si legge nella relazione della Corte - ciò ha comportato un'alterazione dei tempi previsti per l'approvazione del Defr. Per il periodo di programmazione 2017-2019 le cadenze sono state ampiamente inosservate"Altra bacchettata arriva anche sul mutuo acceso nei giorni scorsi da 65 milioni di euro. "Nel quadro tendenziale, la voce "accensione prestiti" è pari a zero, mentre per via del mutuo contratto in favore dei comuni l'indebitamento per il rimborso dei prestiti per il 2016 è di 2 milioni, 840 mila 432 euro e nel successivo triennio si prevede solo una minima diminuzione", si legge nella relazione.
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