
(AdnKronos) - Secondo Scola, manca una politica comune europea. "E' stata - dice - soprattutto la moneta unica, con il suo alto valore simbolico, a caratterizzare lo sviluppo dell’integrazione europea nel nuovo millennio. Ma, come aveva profeticamente messo in luce Böckenförde già negli anni novanta, «nell’ambito economico, fare a lungo sorte comune esige una più ampia comunanza politica»: l’assenza di tale comunanza politica ha alla lunga determinato la crisi non solo economica, ma in primis quella politica oggi sotto i nostri occhi".Dal Trattato di Maastricht in avanti "la progettazione volta all’approfondimento degli ideali europei è dunque caduta in una fase di stallo". I fattori del declino, secondo l'arcivescovo di Milano sono determinati da "terrorismo, ondata migratoria, crisi finanziaria e crisi politica. Ovviamente -spiega- queste emergenze sono la punta di un iceberg ben più imponente e, in questo senso, debbono essere considerate come indicatori sintomatici ed interconnessi di una degenerazione progressiva e come segnali di allarme". Ad ogni modo, "occorre riconoscere che, stante la complessità dei processi in atto, oggi nessuno Stato nazionale è in grado di affrontarli da solo: l’Europa non è un’opzione, ma una vera e propria necessità. D’altra parte sono convinto - dice - che non si possa rinunciare ad un ideale comune che, in qualche modo, funga da principio unificatore e riesca a far evolvere l’incipiente declino in un benefico travaglio".
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