
Roma, 6 dic. (AdnKronos) - La prima crisi di governo che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà chiamato, per usare una sua metafora, ad 'arbitrare', è ormai alle porte. Già da domani, dopo il via libera definitivo del Senato alla legge di Bilancio il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, potrebbe formalizzare le dimissioni 'congelate' ieri. Una scelta arrivata dopo l'invito del Capo dello Stato ad "assicurare il rispetto di impegni e scadenze, garantendo risposte all'altezza dei problemi del momento". Parole che il Presidente potrebbe ripetere in queste ore e nei prossimi giorni con i vari interlocutori che avrà di fronte. Da giovedì, nonostante la giornata festiva, potrebbero prendere il via le consultazioni, anche se molto dipenderà da come si succederanno gli eventi domani. In attesa degli atti formali, il Quirinale è comunque pienamente operativo per capire come verrà superata la situazione creatasi dopo il responso del referendum di domenica scorsa. Un'attività fatta naturalmente di contatti informali ed ufficiosi e di un monitoraggio continuo degli eventi che si susseguono di ora in ora. Di qui anche la decisione inevitabile di annullare gli impegni previsti domani a Milano e che sarebbero culminati con la presenza all'inaugurazione della stagione del Teatro alla Scala.Come ha dimostrato in questi due anni di Presidenza, Mattarella intende muoversi con discrezione e nel rigoroso rispetto delle proprie prerogative e di quelle degli altri organi istituzionali, compresi quindi governo e Parlamento. Una linea che contempla naturalmente la possibilità di un'attività di analisi degli scenari nell'ambito dei quali matureranno poi le soluzioni alla crisi.
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