
(AdnKronos) - Art ha approvato tali modelli, prevedendo tre differenti regimi: per aeroporti con traffico maggiore di 5 milioni di passeggeri annui, per quelli con traffico fra 3 e 5 milioni ed infine per gli aeroporti con meno di 3 milioni di passeggeri l’anno Sulla base dell’esperienza acquisita nei due anni di prima applicazione, al fine di migliorare l’efficacia operativa dei modelli, il 12 settembre scorso l’Autorità ha anche deciso d’intervenire con una revisione dei Modelli di regolazione dei diritti aeroportuali. Il termine per la conclusione di tale procedimento è stato fissato al 31 maggio 2017. Fino ad oggi sono 14 gli aeroporti italiani in cui sono stati definiti i nuovi diritti aeroportuali secondo i modelli dell’Autorità di regolazione dei trasporti: (in ordine cronologico) Pisa, Firenze, Bologna, Olbia, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bari, Brindisi, Foggia, Grottaglie, Trieste e Verona. A Catania, Cagliari e Lamezia-Terme le consultazioni fra gestori e compagnie si sono chiuse senza un accordo e Art per questo ha avviato i previsti procedimenti di risoluzione della controversia. In media le revisioni sono state realizzate in un tempo record di soli 95 giorni, grazie al modello regolatorio ART, che prevede la determinazione negoziata dei diritti aeroportuali tra gestori e vettori e la conclusione di accordi sui livelli di servizio ('Service Level Agreement').Questo risultato dimostra la validità e l’efficacia della regolazione Art, i cui modelli, conformi a quanto stabilito dalla Direttiva europea 2009/12/CE, consentono ai gestori di operare in un quadro regolatorio certo nei tempi e nelle procedure, con significativi miglioramenti nella pianificazione finanziaria degli investimenti finalizzati alla realizzazione di nuovi progetti di sviluppo industriale..
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