
Roma, 19 dic. (AdnKronos) - "Mi interessa molto relativamente l’incontinenza verbale di Giachetti. Uso una battuta di Renzi: 'Lo stile è come il coraggio di don Abbondio, se non ce l’hai non puoi dartelo'". Così Roberto Speranza, della minoranza dem da sabato candidato alla segreteria Pd, in un'intervista a La Stampa commenta l'uscita di Giachetti, che nel corso dell'assemblea lo ha etichettato 'faccia da culo'. "C’è una violenza verbale tra le forze politiche - osserva Speranza - un imbarbarimento. Che debba arrivare anche dentro il Pd mi sembra oltre ogni limite. Non inseguirò Giachetti su questo terreno, queste parole qualificano chi le pronuncia. Ma c’è un aspetto politico: va chiusa la stagione dell’arroganza. Si apra la stagione di un Pd umile, che prova a capire i suoi limiti e i suoi errore".Speranza chiede poi un segnale del governo su scuola e lavoro. "Il Pd - accusa - ha dato la sensazione di esser chiuso nel palazzo del potere. Dobbiamo stare nelle periferie, non apparire amici solo di Marchionne e Briatore". A chi gli domanda se lascerà il partito in caso di vittoria di Renzi, "sono nel Pd e Renzi è già adesso il segretario - risponde Speranza - Credo nel Pd, se ho deciso di correre per la segreteria è perché penso che il partito si possa cambiare. Dopodiché, è chiaro che se il Pd diventa tutto e il contrario di tutto, senza confine tra destra e sinistra... a quel punto il Pd non c’è più. E io al Partito della nazione non mi iscrivo".
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