
Roma, 30 dic. (AdnKronos) - Oltre 145 milioni di voucher venduti nel 2016 con un aumento previsionale del 26,3% rispetto al 2015. E' questa la proiezione contenuta dal terzo rapporto sui voucher pubblicato oggi dalla Uil, che vuole fotografare, con numeri alla mano, l'annosa questione del lavoro accessorio pagato, appunto, con i cosiddetti voucher. Un rapporto che, oltre alla quantità, si focalizza anche su un'attenta analisi territoriale (regionale e provinciale) e settoriale. La distribuzione sul territorio vede il 64% dei buoni-lavoro venduti nel Nord (93,2 milioni), e il restante 36% suddiviso quasi equamente tra il Centro (26,3 milioni) ed il Mezzogiorno (25,8 milioni di voucher). A livello regionale, sulla base delle stime della Uil, tra le prime 5 regioni per quantitativo più alto di voucher venduti nel 2016 troviamo: la Lombardia (27 milioni), il Veneto (18,5 milioni), l’Emilia Romagna (18,2 milioni), Piemonte (11,9 milioni) e la Toscana (10,6 milioni). Diversa la prospettiva regionale se guardiamo agli aumenti rispetto al 2015: l’incremento più alto in Campania (+43,7%), seguita dalla Sicilia (+39,1%) e dalla Toscana (+32,1%).
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