
Roma, 24 apr. (AdnKronos Salute) - Medici senza frontiere si dichiara "indignata" per gli attacchi al lavoro delle organizzazioni non governative che soccorrono i migranti in mare. "Le accuse contro le Ong in mare sono vergognose, ed è ancora più vergognoso che siano esponenti della politica a portarle avanti, attraverso dichiarazioni false che alimentano l'odio e discreditano Ong che hanno come unico obiettivo quello di salvare vite". Lo afferma Loris De Filippi, presidente di Msf, che esporrà il proprio punto di vista alle istituzioni il 2 maggio, in audizione alla Commissione Difesa del Senato. Nel frattempo, l'ente segue con attenzione quanto viene dichiarato in riferimento alle attività di ricerca e soccorso delle Ong, e quindi anche di Msf, e valuterà in quali sedi intervenire a tutela della propria azione, immagine e credibilità. "E' una polemica strumentale che nasconde le vere responsabilità di istituzioni e politiche - denuncia De Filippi - che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa e hanno fallito nell'affrontarla e nel fermare il massacro. Se ci fossero canali legali e sicuri per raggiungere l'Europa, le persone in fuga non prenderebbero il mare e si ridurrebbe drasticamente il business dei trafficanti. Se ci fosse un sistema europeo di aiuti e soccorsi in mare, non ci sarebbe bisogno delle Ong".In riferimento alle "false accuse" sul lavoro in mare delle Ong, Msf ricorda che "i soccorsi avvengono secondo il diritto del mare e dei rifugiati sotto il coordinamento e le indicazioni della Guardia costiera italiana; che non riceviamo telefonate dirette dai trafficanti; che le Ong lavorano in acque internazionali e solo in pochi casi eccezionali, in presenza di naufragi imminenti e sotto autorizzazione delle autorità competenti, sono entrate in acque libiche; che il lavoro di Msf in mare è sostenuto esclusivamente da fondi privati; che non ci sono prove che i soccorsi siano un fattore di attrazione; che persone disperate, torturate, afflitte da guerre, persecuzioni e povertà continueranno a partire; che fino a quando non verranno garantiti canali legali e sicuri per trovare sicurezza in Europa e un sistema europeo di aiuti e soccorsi in mare, quelle stesse persone continueranno a rischiare e perdere la propria vita nel Mediterraneo".Medici senza frontiere ringrazia infine "le tante componenti della società civile che stanno rispondendo alle false accuse sulla base di una corretta informazione, prendendo posizione a favore delle organizzazioni e dell’azione di soccorso in mare".
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