
Milano, 11 mag. (AdnKronos) - Le uscite da Ubi banca "siano su base volontaria". Lo chiede la First Cisl, alla luce dell'aggiornamento del piano industriale di Ubi dettato dall'acquisizione delle tre bridge banks. "I 4000 esuberi complessivi dichiarati e la chiusura di oltre 370 sportelli costituiscono - spiega Riccardo Colombani, della segreteria nazionale di First Cisl - una nuova sfida per verificare la solidità delle relazioni industriali nel Gruppo e la concretezza dei valori etici e sociali conclamati dal vertice"L'obiettivo di cost-income al 52%, inclusi gli oneri di ristrutturazione "ci fa temere che ci sia la volontà di ridurre progressivamente il salario dei lavoratori, ipotesi per noi insostenibile dopo anni di grandi sacrifici richiesti alla categoria", aggiunge Andrea Battistini, coordinatore di First Cisl in Ubi. "Attendiamo l'incontro con il ceo per verificare se ci saranno condizioni adeguate per avviare un confronto costruttivo che possa portare a un'intesa complessiva, nel solco degli accordi precedenti, che preveda nuove assunzioni e l'utilizzo di strumenti attivabili su base volontaria".
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