
Milano, 18 mag. (AdnKronos) - "La scelta di definire e chiedere ai sindaci la sottoscrizione di un protocollo è un buon tentativo di mettere ordine in una materia caotica, gestita fino ad ora senza alcun confronto con le istituzioni territoriali". Lo afferma Simone Negri, sindaco di Cesano Boscone, comune dell'hinterland milanese, commentando il protocollo per l'accoglienza dei richiedenti asilo, firmato stamane alla prefettura di Milano tra i sindaci dei comuni della Città metropolitana e il ministro dell'Interno Minniti."Fino ad ora - spiega Negri - anche i Comuni del milanese hanno dovuto affrontare una situazione di continua emergenza senza avere alcuna voce in capitolo. I prefetti hanno infatti la facoltà, per legge, di fare accordi con privati e decidere, in modo autonomo, quanti profughi trasferire in ogni Comune. Senza interpellare le amministrazioni locali". Invece, "secondo quanto precisato dal prefetto di Milano, tutti i Comuni che non hanno sottoscritto il protocollo non verranno interpellati preventivamente quando dovranno essere gestiti i flussi di migranti, così come è già successo in passato. Non solo. Saranno i primi della lista a essere presi in considerazione, quando si sceglieranno i luoghi dove alloggiare chi fugge dalle guerre e dalla povertà". Tra l’altro, continua il sindaco, nell’attribuzione dei nuovi migranti in arrivo, verrà tenuto conto di progetti già in essere, come lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) attivo a Cesano Boscone da alcuni anni: "Un progetto di accoglienza ben organizzato e che non ha avuto impatti sociali problematici sul territorio, consentendo invece l’avvio di positive forme d’integrazione". Quindi il numero massimo di 65 migranti che dovrebbero essere ospitati a Cesano Boscone in base ai calcoli eseguiti dal ministero dell’Interno in accordo con l’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) verrebbe sensibilmente ridimensionato.
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