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Digitale: Catania, no a frammentazione nazionale delle regole (2)

economia
AdnKronos
(AdnKronos) - Evidente è il rischio di incompatibilità con il diritto comunitario sulla definizione di norme tecniche della misura, contenuta nell’art. 4 del disegno di legge, che prevede la 'neutralità delle piattaforme' rispetto alle applicazioni, da cui discenderebbe la necessità per i produttori di apparati di elaborare prodotti conformi alla norma solo italiana. Questa eventualità è irrealistica e condurrebbe a una chiusura del mercato invece che a una sua maggiore apertura, risolvendosi in un danno per il consumatore italiano."La migliore tutela dei diritti dei consumatori è la loro libertà di scelta e il mercato dei terminali e dei sistemi operativi garantisce pienamente tale libertà, facendo venire meno qualsiasi necessità di interventi legislativi", sottolinea Catania. "L’intera filiera aderente a Confindustria Digitale, dagli operatori di Tlc alle società di Informatica ai costruttori di device-sottolinea-, è preoccupatissima degli effetti che l’eventuale approvazione di questo disegno di legge avrebbe per il Paese, sia per la frammentazione normativa di un mercato digitale che è europeo, che per i rischi di procedure di infrazione comunitaria. Le regole hanno un impatto rilevante sullo sviluppo tecnologico e delle reti di comunicazione elettronica. Occorrono regole semplici, chiare e affidabili e di portata continentale per consentire valutazioni e piani di investimento. Al contrario avere un set normativo duplicato a livello nazionale e comunitario, significa creare confusione, incertezza, con il rischio di penalizzare gli investimenti in innovazione, di cui l’Italia ha estremo bisogno".

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