
(AdnKronos) - "Oggi, il programma è oggi in ritardo di almeno cinque anni rispetto al requisito iniziale", evidenzia la Corte. Ma, osserva, "l’incremento del numero dei velivoli che saranno commissionati dai Partner nei prossimi cinque anni lascia infatti intravedere come ormai prossima la possibilità di una rapida crescita dei ritorni industriali relativi alla produzione del velivolo, del motore e dei sistemi, nonché allo sviluppo delle conseguenti necessità manutentive".Secondo la magistratura contabile, per l'Italia, l’aver partecipato fin dall’inizio al programma "ha certamente consentito di avviare un processo moltiplicativo dei fattori di investimento, perché, al di là dell’esigenza prioritaria di assicurare alla difesa nazionale ed alla partecipazione a quella internazionale un sistema d’arma dotato della più elevata tecnologia ed in grado di svolgere funzioni multiruolo, tale da consentire la sostituzione di velivoli in esercizio obsoleti o con caratteristiche più limitate, la dimensione finanziaria della partecipazione non può non avere anche caratteristiche di investimento, perlomeno in termini di ritorni industriali". Come rileva ancora la Corte dei Conti nella sua relazione, "la struttura di Cameri gioca un ruolo che mostra, sia pure ancora non in pieno, la sua concretezza nella costruzione delle ali, nell’assemblaggio dei velivoli nazionali e degli altri partners interessati e nella manutenzione che potrebbe avere una importante proiezione futura. Gli interessi economici in gioco sono quindi piuttosto significativi, anche sotto il profilo occupazionale".
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