
Roma, 11 ago. (AdnKronos) - "Nonostante le ottime condizioni per la commercializzazione i prezzi della frutta estiva si mantengono irrisori: manovre irregolari che spingono al ribasso le quotazioni". Questa la denuncia del presidente della Cia - Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, sottolineando che "il caldo ha sostenuto i consumi, i raccolti sono in calo in Europa mentre noi assicuriamo ancora produzioni di qualità, eppure la frutta estiva - pesche e nettarine in primis, ma anche a meloni e cocomeri - non viene pagata adeguatamente, anzi i prezzi sono irrisori e al di sotto dei costi produttivi".Già ad inizio campagna, aggiunge, "abbiamo assistito ad un crollo dei prezzi di albicocche e pesche, solo in parte spiegabile con una abbondante offerta sui mercati di prodotti esteri e nazionali e a causa del caldo anticipato e prolungato che ha portato la frutta a maturare contemporaneamente in tanti areali produttivi europei". Ora, però, sottolinea Scanavino, "abbiamo superato da tempo quella fase, ma siamo al punto di partenza. È chiaro che ci sono manovre speculative che vanno oltre queste considerazioni. Inoltre non si può nemmeno attribuire solo all’embargo russo e a competitori come la Turchia, che produce a costi inferiori dei nostri, un mercato con quotazioni che si avvicinano ai minimi storici".
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