
(AdnKronos) - "La libertà per cui ho lottato - afferma ancora Fabi - non contempla l'obbligo della scelta imperitura. Detesto il bisogno di enfatizzare tutto pur di essere notati, l'epica contemporanea di rendere spettacolo qualsiasi cosa. Di trasformare ogni notizia in un allarme come ogni concerto in un evento". E, sottolinea, "quando me ne andrò per sempre, non credo che avrò tempo e voglia di comunicarlo prima di un concerto o prima dell'uscita di un disco. Non è questo quello per cui ho lottato. Che è invece la libertà della scelta. La scelta di tacere o di parlare. E nel caso in cui ci fosse qualcosa da dire di farlo nei tempi e nei modi che si accordano alla mia natura. Nessun atto creativo significativo può dipendere da un contratto o da un'aspettativa". In ogni caso, scrive infine nel post, "grazie a tutti quelli di voi che mi hanno fatto sentire così importante anche solo per la paura di un mio presunto ritiro nel silenzio". Per il resto "vi prego, non vi fidate mai dei titoli. Approfondite sempre. Non accontentatevi". E conclude: "Fine del requiem".
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