
Parigi, 8 set. (AdnKronos) - Il gruppo Psa "non è stato contattato dalla giustizia" e "si indigna per la trasmissione di informazioni a terzi senza che abbia avuto accesso al dossier tramesso dalla Dgccrf al Tribunale, il che impedisce al gruppo finora di far valere i suoi argomenti". Così la casa automobilistica francese che secondo 'Le Monde' rischierebbe una maxi multa da 5 miliardi di euro nell'ambito del dossier 'Dieselgate'. Il gruppo Psa, si legge nella nota, "ha spiegato più volte la sua strategia di impostazioni dei motori. Questa è basata sui comportamenti dei suoi clienti in vita reale. Privilegia basse emissioni diossido di azoto (Nox) in città assicurando il migliore equilibrio Nox/Co2 per strada". Questa situazione, spiega il gruppo che detiene i marchi Peugeot e Citroen, "ha effetti negativi sulla reputazione del gruppo e sui 210 mila dipendenti della società". Il gruppo Psa "si riserva la possibilità di presentare una denuncia per violazione del segreto istruttorio". Psa ricorda inoltre "che il gruppo rispette le norme di tutti i paesi dove opera e che i suoi veicoli non sono mai stati equipaggiati da software o dispositivi che permettono di aggirare un test o di attivare un dispositivo di trattamento delle emissioni inquinanti che sarebbe inattivo quando usato dai clienti". Il gruppo ricorda "di essere l'unica casa automobilistica al mondo ad aver previsto un processo di totale trasparenza sui consumi e le emissioni di Nox entro la fine del 2017. I risultati di queste 400 misure che riguardano 60 modelli (80% delle vendite europee) sono disponibili sui siti web dei marchi".
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