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Ceta: Ntcm, in un anno cresciuto interscambio Ue-Canada (2)

economia
AdnKronos
(AdnKronos) - Nel 2018, inoltre, l’Italia si è confermata 1° fornitore agroalimentare europeo del Canada, davanti a Francia e Regno Unito, con una crescita del valore esportazioni del settore agrifood nel 1° semestre del 2018, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, da 176 milioni di euro a circa 203 milioni di euro. L’Italia è inoltre il primo fornitore mondiale di formaggi. Circa 1/3 dell’export UE verso il Canada è garantito da formaggi italiani. Cresce anche l’import europeo e italiano dal Canada, con una variazione, rispettivamente, del +23,6% verso l’Europa e del +39,2% verso l’Italia. Non si altera però la bilancia commerciale, che rimane favorevole al nostro Paese. “Più informazione - ha dichiarato Paolo Quattrocchi, partner di Nctm Studio Legale e direttore del Centro Studi Italia-Canada - avrebbe potuto aiutare gli imprenditori italiani a trarre maggiori vantaggi dal CETA. Non che l’Accordo non possa presentare delle criticità, che peraltro ben possono essere esaminate e risolte in fase di implementazione, ma visti i risultati molto incoraggianti riscontrati nel primo anno di esecuzione (provvisoria) del CETA, certo, molto di più poteva essere fatto, solo se, accanto alle osservazioni critiche, si fosse badato ai concreti interessi degli esportatori italiani e le diverse componenti dell’expo italiano fossero state formate e messe in condizione di avvalersi con profitto dello strumento che comunque era a loro disposizione.” “Il supporto tecnico-giuridico di Icc Italia - ha affermato Ettore Pietrabissa, presidente di Icc Italia - è fondamentale per i nostri Associati per scegliere consapevolmente se e come utilizzare strumenti come il CETA per rafforzare il proprio business in paesi di interesse strategico. Infatti, la mancanza di una conoscenza approfondita di contenuti e implicazioni degli accordi commerciali internazionali sfocia spesso in un atteggiamento di chiusura o di diffidenza verso aperture ai mercati esteri. Occasioni di confronto con esperti provenienti da diversi settori agevolano una corretta e imparziale conoscenza e valutazione di vantaggi e limiti che possono derivare da accordi commerciali internazionali. Il CETA ne è un esempio: importante tassello a favore dell’integrazione economica mondiale, ma, talvolta, visto con scetticismo e come potenziale minaccia per le economie nazionali.”

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