
(AdnKronos) - Per quanto riguarda un altro aspetto del dibattito, e cioè se convenga una 'centrale di progettazione' o una 'cabina di regia', tema di cui si è discusso in Commissione Lavori pubblici in Senato dove si stanno tenendo le audizioni di tutti gli attori interessati dal Codice, "tutto può convivere" nota l'esperto. "E' ovvio che, nel momento in cui si deve avere la ripartizione dei compiti, è anche corretto che il committente pubblico faccia da controllore, avendo le giuste competenze, e il soggetto privato faccia la parte di progettazione. Poi, se vi sono le medesime competenze, soggetto pubblico e privato possono progettare insieme. Nulla è contro l'altro, siamo tutti nella stessa situazione, come un arco con due debolezze che, unite, danno vita a una fora. Dobbiamo unire le due debolezze che diventino forza del paese".Ma ancora, tiene a sottolineare Valsecchi, "l'aspetto essenziale" della questione "è ridare centralità e corretta dignità al progetto" perché solo quest'ultimo "consente una realizzazione nei tempi e nei costi" giusti. Chiaramente "il progetto deve essere remunerato", ma è tema secondario in questa fase rispetto alla centralità di ruolo che deve recuperare. Poi, "bisogna cercare di dare vita a una normativa coerente con la tipologie e l'importo dell'intervento: non possiamo avere la medesima procedura per un apparto da 100mila euro e per uno da 1, 10, 100 milioni di euro. Quindi servono delle classificazioni sulle procedure. Noi abbiamo diverse topologie di lavori: alcuni molto piccoli, che possono fare gli enti locali, tanti micro cantieri che possono rimettere in moto l'economia; e poi ci sono i grandi cantieri, le grandi opere".
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