
Milano, 14 mar. (AdnKronos) - Il mercato degli investimenti pubblicitari nel mese di gennaio chiude in calo dello 0,5%, rispetto allo stesso periodo del 2018, con un decremento di circa 2,9 milioni di euro, considerando l’intero perimetro del web advertising. E se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social e dei cosiddetti “Over The Top”, il mercato chiude il mese di gennaio a -4,1%. E' quanto rileva Nielsen. Quanto ai singoli mezzi, la tv cala del 3,9% ed è sempre negativa la stampa: i quotidiani iniziano l’anno in calo del 16% e i periodici del 13,5%. Gli investimenti in radio crescono del 2%. Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising registra un incremento del 9,8% rispetto a gennaio 2018. "Dopo tre anni in cui l’anno esordiva con un mese di gennaio in positivo, il 2019 inizia in sostanziale pareggio, trainato dal digitale e da una raccolta pubblicitaria in radio che continua sulla strada della crescita già intrapresa lo scorso anno, seppur in misura più moderata", spiega Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen. "Per dare una dimensione realistica all’andamento dell’anno sarà importante capire come si chiuderà il primo trimestre che ci porterà verso le elezioni europee. I mesi che ci separano da questo appuntamento continuano a essere condizionati da un clima diffuso di incertezza, a cui, però, il mercato sembra aver preso le contromisure, mostrando una certa resilienza nei numeri", sottolinea ancora. Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano undici in crescita, con un apporto di circa 20,6 milioni di euro. Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti. Alla buona performance di alimentari (+4,9%), tempo libero (+22,2%) e farmaceutici (+5,6%), si contrappone il calo di automobili (-11,5%), abitazione (-18,3%) e telecomunicazioni (-20,3%). Tra gli altri settori che contribuiscono alla crescita si segnala il buon risultato in termini di investimenti pubblicitari di informatica e fotografia (+193,9%), media ed editoria (+7,9%) e turismo e viaggi (+20%).
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