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Dc: Casellati, 'per Donat-Cattin non doveva essere partito conservazione'

politica
AdnKronos
Roma, 14 mar. (AdnKronos) - Carlo Donat-Cattin "resterà negli anni sempre convinto che la Democrazia cristiana, di cui fu anche vice segretario nazionale, non dovesse mai limitarsi alla gestione del potere per il potere. Nella sua visione, ripresa e consolidata all'interno di Forze Nuove, la Dc non avrebbe mai dovuto auto-ridursi al ruolo di mera conservazione". Lo ha affermato il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, aprendo a palazzo Madama il convegno 'Carlo Donat-Cattin uomo di governo e leader Dc', organizzato dall'omonima Fondazione nel centenario della nascita, presente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "'La mia decisione di non accettare gli incarichi offerti, disse in occasione del rifiuto ad assumere il dicastero della Sanità nel governo Rumor -ha ricordato la seconda carica dello Stato- è di carattere strettamente politico: dovete confrontarvi con una sinistra reale, altrimenti la Dc diventerà il partito conservatore italiano'. Sarà negli anni successivi uno dei massimi ispiratori e sostenitori dei governi di centrosinistra, anche attraverso la vitalità progettuale della sinistra sociale, senza però aderire a quell'idea della 'terza fase' che Zaccagnini immaginava per una strutturale cooptazione del Partito comunista italiano". "'La questione comunista è aperta: seria, importante e grave', spiegherà Donat-Cattin in un fortunato libro intervista. Dopo l'assassinio di Moro, unico riconosciuto interlocutore e garante degli equilibri nella fase della solidarietà nazionale, sarà proprio Donat-Cattin -ha ricordato ancora Casellati- a vergare il famoso 'preambolo' alla mozione di maggioranza nel congresso di Roma del 1980, determinando la linea politica del principale partito politico italiano fino all'avvento della seconda Repubblica".

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