Brexit: State Street, investitori sempre più divisi, 22% vuole disinvestire

economia
AdnKronos
Milano, 16 mar. (AdnKronos) - Gli investitori sono sempre più divisi mentre aumenta l'incertezza del percorso dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. La propensione a detenere attività nel Regno Unito si è polarizzata durante il primo trimestre del 2019, con un incremento del numero degli investitori che intendono aumentare o diminuire le proprie esposizioni. In particolare, secondo l'indice trimestrale Brexometer di State Street, la percentuale di soggetti interessati a incrementare le proprie esposizione nei prossimi sei mesi è salita al 19%, il secondo dato più elevato dopo il 21% del terzo trimestre del 2018. Al contrario, la porzione di investitori che intendono ridurre le proprie posizioni nel Regno Unito continua a crescere per il terzo trimestre consecutivo, attestandosi al 22%, il secondo dato più alto registrato da quando è stata lanciata l’indagine, dopo il 24% del primo trimestre del 2018 . Vista l'incertezza sulla Brexit, il numero di investitori con un outlook neutrale per la crescita economica globale nel medio termine è salito durante il periodo in esame, dal 28% al 37%. Al contrario, il sentiment positivo è sceso al 32%, il dato più basso registrato dall’inizio delle rilevazioni. Michael Metcalfe, responsabile Global Macro Strategy di State Street Global Markets, spiega che "il Brexometer evidenzia che gli investitori hanno pareri sempre più contrastanti. Questo sembrerebbe essere in linea con le attuali condizioni di mercato, passate dall’ottimismo per il raggiungimento dell’accordo o per una proroga del termine al pessimismo sulla possibilità di giungere concretamente a un accordo. Anche questi ultimi risultati dell’indice Brexometer evidenziano che gli investitori interessati a ridurre significativamente le proprie esposizioni agli asset del Regno Unito rappresentano il 12% del campione, picco record negli ultimi due anni”.

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