
Roma, 16 mar. (AdnKronos) (di Mara Montanari) - Domani all'assemblea nazionale Pd, Nicola Zingaretti farà il suo primo discorso da segretario. Traccerà le linee, il progetto, la struttura del 'suo' Pd. Un discorso, ovviamente, a 360 gradi. Dai temi caratterizzanti -tra questi il lavoro e l'ambiente, dicono i suoi- all'organizzazione del partito sul modello 'piazza grande' ovvero aperto alla società, poi il sistema di alleanze, l'Europa ovviamente in vista del 26 maggio e quindi l'opposizione al governo gialloverde. Alla Lega, in particolare, di cui il Pd aspira a diventare il competitor se si andrà verso un nuovo bipolarismo con il ridimensionamento dei 5 Stelle. Per Zingaretti la prima prova arriverà subito, domenica prossima alle regionali in Basilicata. Finora 'l'effetto Zinga' sta premiando i dem nei sondaggi che, a livello nazionale, sono ormai a un'incollatura dai 5 Stelle. In Basilicata, la partita è difficile per il centrosinistra ma Zingaretti non se ne terrà lontano. Anzi. E' atteso in settimana nella regione. Già lunedì, probabilmente. Domani l'assemblea eleggerà il nuovo presidente, i vice, il tesoriere, la Direzione. Insomma, prenderà forma il nuovo gruppo dirigente. E il cambio di passo rispetto al passato renziano diverrà concreto anche nella composizione dei vertici e nei numeri della nuova maggioranza. Intanto la platea dell'assemblea. Composta in maniera proporzionale rispetto al risultato delle primarie vede una schiacciante maggioranza per Zingaretti: circa 660 su 1000 i delegati eletti con la mozione del presidente della Regione Lazio. Circa 220 per la mozione Martina e 120 per quella Giachetti.
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