
Roma, 26 mar. (AdnKronos) - Intervenire sul costo energetico che penalizza le pmi e che "è superiore di circa l’87% rispetto alla media Ue", sul costo del lavoro "che è dell’11% più alto rispetto alla media Ue" e sul carico fiscale che non permettono alle imprese, soprattuto quelle piccole e medie di competere. Sono questi alcuni degli interventi auspicati dal presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli che evidenzia i rischi legati alla nuova stretta al credito che pesa sulle piccole e medie aziende. Con il dl crescita, sottolinea all'Adnkronos, "si inizia ad entrare nel merito anche se non sono ancora misure eclatanti. I provvedimenti come quello sul Reddito di cittadinanza o su Quota 100 sono misure doverose dal punto di vista del cittadino e della politica ma servirebbe ben altro. La malattia è peggiore e sono solo un aiutino".Insomma redditto di cittadinanza e quota 100, aggiunge, "sono praticamente nella giusta direzione ma danno solo un minimissimo aiuto all'economico. Serve ben altro". Negli ultimi dieci anni, osserva Agnelli, "750 mila imprese hanno chiuso o sono fallite, creando una perdita di posti di lavoro e di know how e siamo arrivati a 996 suicidi economici". In Italia, rileva Agnelli, "siamo invasi da prodotti manifatturieri che arrivano da paesi asiatici e dalla Cina. Siamo invasi da prodotti frutto di una globalizzazione selvaggia, che si è realizzata senza alcuna accortezza, e senza capirne le conseguenze. L'intelligentsia economica sosteneva che i cinesi avrebbero iniziato a comprare il nostro made in Italy. Ora stanno comprando le case che producono il made in Italy, non i prodotti. Anche questo sogno è finito. Tutto andrebbe bene se si potesse combattere ad armi pari ma non è possibile perché i cinesi fanno dumping e le loro aziende beneficiano di aiuti di Stato, cosa che in Europa è vietata. Hanno aiuti se esportano mentre in Europa non è così. Stanno conquistando il mondo".
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