
(AdnKronos) - Passando all'offerta, ai minori prelievi di marzo ha fatto riscontro un più contenuto calo delle importazioni, -5,2% su marzo 2018 a 5.965,9 mln mc (+11,5% sul 2017) con una corrispondente secca frenata delle erogazioni nette dagli stoccaggi (circa 900 mln mc in meno, -61,9%) delle erogazioni nette dagli stoccaggi a 570 mln mc (-5,6% sul 2017), mentre continua la caduta della produzione nazionale, in flessione dell'8,5% a 405,1 mln mc (-17,7% sul 2017).Il calo delle importazioni ha visto impregiudicato l'apporto dalla Russia, rimasta prima fonte con 2.716 mln mc, in lieve aumento sul 2018 (+0,9%), ed è stato assorbito interamente da un crollo verticale delle importazioni dall'Algeria, che con oltre 1,6 mld mc in meno rispetto al 2018 (-77%) ha fatto spazio anche a un forte incremento dal Nord Europa (+240% a 904 mln mc) e alla ripresa delle attività ai terminali di Gnl grazie all'avvio delle aste: +7,9% Rovigo col volume record di 723 mln mc, undici volte i volumi 2018 a Livorno con 324,5 mln mc e quasi otto volte il 2018 a Panigaglia a 330,3 mln mc. Poco mossa la libia a 479 mln mc (-2,6%). A livello cumulato nel primo trimestre l'import cresce di un 1,7% a 17.695,9 mln mc (+1,1% sul primo trimestre 2017) e la produzione scende del 7,6% a 1.200,9 mln mc (-15,8% sul 2017). Quanto allo stoccaggio, la stagione invernale di erogazione, che si chiude a fine marzo, vede un ripiegamento rispetto al massimo storico di un anno fa, attestandosi a 10.773,5 mln mc (-7,7%), che rappresenta comunque il secondo valore più elevato di sempre. Sull'anno 2016-17 l'aumento è del 2%.
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