
Roma, 1 apr. (Adnkronos/Labitalia) - “L’innovazione, l’introduzione delle tecnologie 4.0, l’ingegnerizzazione dei processi stanno cambiando la filiera del food, fondamentale per il made in Italy. Il settore alimentare investe in ricerca e sviluppo l’8% del fatturato. Oggi il 25% circa del fatturato dell’agroalimentare è costituito da prodotti per i quali l’innovazione e l’ingegneria costituiscono un fattore essenziale. Si integra vecchio e nuovo: i nuovi prodotti ad alto contenuto di servizio vanno ad aggiungersi a quelli tradizionali. In questo modo, l’intera attività della filiera, una volta informatizzata, consente una migliore gestione di ordini e acquisti, di vedere online i prodotti e consultare i prezzi. La tecnologia e l’ingegnerizzazione della filiera, insomma, rendono il prodotto sempre migliore”.Così Armando Zambrano, presidente Consiglio nazionale degli ingegneri, commenta l’uscita del nuovo numero monografico de 'L’Ingegnere italiano', rivista storica del Cni, interamente dedicata al rapporto tra ingegneria e food e che si avvale di contributi prestigiosi come quello di Massimo Bottura, celebre chef stellato, protagonista dell’intervista di apertura.“Oggi - dice Gianni Massa, vicepresidente vicario Cni, direttore editoriale della rivista - ingegneria e tecnologia sono fondanti nel rapporto tra uomo e cibo e, di conseguenza, tra uomo e ambiente. Penso alla logistica, alla movimentazione e alla conservazione. Penso al rapporto tra città e campagna. All’innovazione e al trasferimento tecnologico in agricoltura, meteorologia, allevamento. Supply chain, block chain e altri inglesismi, se da un lato esaltano la nostalgia per la nostra stupenda lingua, dall’altro sottolineano il fatto che la tecnologia ci offre nuove possibilità, nuovi strumenti. Strumenti attraverso cui si esplica l’essere al mondo dell’uomo, il suo poter modificare, nel bene e nel male, l’ambiente e le condizioni in cui vive. Strumenti con cui costruire un futuro possibile”.
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