
Roma, 4 apr. (AdnKronos) - "L’Italia è in recessione, unico grande Paese industrializzato in compagnia di Venezuela, Portorico, Guinea Equatoriale e Nord Corea. L’economia scende, il debito sale, il Def si annuncia come un’equazione impossibile, anche se sarà arduo trasformarlo nell’ennesima fuga dalla responsabilità. Intanto del decreto sui cantieri, approvato 'salvo intese', non c’è più traccia, e il decreto crescita è in parte il copia-incolla di provvedimenti dei precedenti governi, come gli incentivi alle imprese improvvidamente cancellati nella manovra economica, e in parte una miscellanea di mini-condoni nel tentativo di far cassa, oltre all’impiego di risorse insufficienti, peraltro spalmate fino al 2025 e che dunque non avranno alcun effetto sul prodotto interno lordo. Un pannicello caldo, insomma". Lo afferma Anna Maria Bernini, capogruppo di Fi al Senato."Ormai è palese -aggiunge- che questo è un governo 'quota zero', incapace di rilanciare il Paese dopo dieci mesi di continui disastri. Non c’è più tempo da perdere, e Forza Italia ha pronte le sue proposte per rimettere in moto gli investimenti pubblici e privati, ridurre il cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro e delineare un percorso credibile per il disinnesco degli aumenti Iva. L’aumento di una o più aliquote a luglio sarebbe infatti un’ulteriore mazzata sui consumi e sulle prospettive di crescita. Ma sterilizzare le clausole di salvaguardia non è sufficiente: i due grandi macigni da rimuovere sono infatti reddito di cittadinanza e quota 100".
Leggi anche