
Roma, 9 apr. (AdnKronos) - “Nel settore delle infrastrutture il fattore chiave per la competizione globale è la dimensione delle imprese”. A dichiararlo Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo, nel corso dell’evento organizzato da Ispi sul tema - Geoeconomia degli investimenti infrastrutturali: opportunità per il Sistema Italia. “In Italia è urgente - sottolinea - creare un grande polo nel settore per diventare maggiormente competitivi sui mercati globali, dare certezza di conclusione ai lavori in corso, salvaguardare l’occupazione e il know how italiano, stabilizzare il sistema economico e finanziario nel paese"."Il nuovo player - prosegue Salini - deve essere di dimensioni adeguate per acquisire status investment grade, cogliere opportunità di partnership nell’ambito di alleanze globali con sponsor finanziari su operazioni complesse, puntando ad una taglia superiore a 10€ miliardi di fatturato. Le imprese italiane sono forzate più delle altre a cercare di entrare nei mercati globali, perché da una parte hanno un mercato domestico non sufficiente ad alimentare la crescita, dall’altra non hanno il livello adeguato a competere sui mercati internazionali, con aziende di altri paesi che in media sono cinque volte più grandi". "Il settore delle costruzioni in generale è cresciuto in Italia grazie al boom economico degli anni ’60, ma oggi - spiega l'ad di Salini Impregilo - il trend di crescita è completamente diverso, con un mercato stagnante e con tempi molto lunghi di decisione e realizzazione delle opere. Dobbiamo approfittare di una congiuntura globale favorevole, con un settore in crescita nel mondo, con un trend di investimento stimato a $79 trilioni fino al 2040".
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