
Roma, 10 apr. (AdnKronos) - "Questo straordinario risultato non solo ci regala la prima immagine di un buco nero, ma ci fornisce anche una prova diretta della presenza di buchi neri supermassicci al centro delle galassie e del motore centrale dei nuclei galattici attivi". A spiegarlo è l'astrofisica Mariafelicia De Laurentis, ricercatrice dell'Infn e professore all’Università Federico II di Napoli, che come membro della collaborazione Eht ha coordinato il gruppo di analisi teorica dell’esperimento che ha permesso di realizzare la prima foto di un buco nero. "Queste osservazioni - prosegue la ricercatrice dell'Infn- vengono ora a costituire un nuovo strumento di indagine per esplorare la gravità nel suo limite estremo e su una scala di massa che finora non era stata accessibile".La scienziata evidenzia infine che "dal punto di vista concettuale, il risultato rappresenterà uno strumento formidabile per studiare, confermare o escludere le varie teorie relativistiche della gravitazione formulate a partire dalla Relatività Generale di Albert Einstein".
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