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Coronavirus: Sicindustria, 'serve chiarezza su chiusura imprese'

cronaca
AdnKronos
Palermo, 22 mar. (Adnkronos) - "Chiudere un’impresa non è come spegnere un interruttore o premere un pulsante. Non si può decidere oggi per domani, né men che mai si può annunciare con una diretta Facebook. In un momento drammatico, occorre serietà e rispetto per chi lavora: per le imprese e per i dipendenti". E' la denuncia di Sicindustria che "raccoglie ogni giorno le voci di imprese al collasso. Siamo in mezzo a una crisi pari solo a quella post bellica: la contrazione dei consumi – tranne per i beni di prima necessità – è prossima a raggiungere il 100%"."Prima di tutto i rischi dell’emergenza sanitaria, certo. Ma la politica del governo verso le imprese sta dando il colpo di grazia al sistema industriale siciliano", dicono gli industriali. "Prima questione: i provvedimenti non sono coerenti, certi, precisi e necessari. Gli annunci sono generici ed imprecisi. Si rincorrono bozze di decreti, liste di codici, voci non ufficiali che hanno un solo effetto: quello di compromettere irrimediabilmente la fiducia nell’esecutivo e di deteriorare il rapporto di collaborazione tra imprese e governo. Il Parlamento si deve riunire e esercitare le proprie prerogative". Quindi, "Occorre chiarezza sulle disposizioni annunciate e soprattutto il rispetto di alcuni parametri tecnici ineliminabili: I tempi tecnici necessari per portare a chiusura un’attività e a termine le lavorazioni in corso. Un rinvio dunque dell’entrata in vigore del decreto di almeno 72 ore; Informazioni inequivocabili sulle aziende che, pure se non espressamente inserite nella lista dei codici Ateco (codici di attività economica), possano proseguire la loro attività perché funzionale alla continuità e al buon funzionamento di quelle ritenute essenziali".E ancora: "È impossibile, illogico e fuorviante individuare le aziende solo sulla base dei Codici Ateco. Occorre che ciò accada anche sulla base delle esigenze delle rispettive filiere, anche internazionali, partendo da quelli che sono definiti i “servizi essenziali”; È fondamentale che restino aperte anche tutte le attività di manutenzione e di vigilanza, legate a cicli produttivi e non, e rivolte a mantenere efficienti e in buono stato i macchinari e gli impianti. Tutto questo è necessario per consentire alle imprese di poter ripartire immediatamente nel momento della ripresa"."Occorre definire procedure snelle ed efficaci che correggano le inefficienze prodotte dall’attuale asfissiante sistema burocratico italiano: cassa integrazione a semplice richiesta e liquidità immediata alle aziende. Le attuali procedure previste non consentono di rispondere e in tempi certi alle attuali richieste: solo in Sicilia ne sono previste 100.000 di Cassa Integrazione Ordinaria e 50.000 di cassa integrazione in deroga", dice Sicindustria.

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