
(Adnkronos) - Queste le proposte di emendamento inviate a tutti i parlamentari. "Discriminazione tra malati - Se il testo passasse sarebbe infatti possibile fare richiesta di assistenza medica al suicidio solamente a persone con autonomia fisica, ma non a chi ha ormai perso qualsiasi possibilità di mobilità, pur rimanendo perfettamente capace di intendere e volere. Ulteriore discriminazione riguarda tutte quelle persone che, pur malate di patologie irreversibili e portatrici di gravi sofferenze ritenute intollerabili (pensiamo a un terribile cancro non più curabile), non sono collegate a macchinari o non necessitano ancora di trattamenti sanitari di sostegno vitale". "Nei confronti di queste persone, l’accordo tra i partiti è che debbano continuare a vivere la propria condizione di sofferenza e possano fare richiesta di assistenza medica al suicidio solo davanti a un peggioramento tale da renderle dipendenti da trattamenti sanitari e solo se nel frattempo non abbiano perso l’autonomia fisica. La legge impedisce infatti l’aiuto medico attraverso un trattamento eutanasico".E poi "le cure palliative diventerebbero un trattamento sanitario obbligatorio per poter accedere al suicidio assistito. Solo dopo essere stati coinvolti in un percorso di questo tipo e averlo rifiutato si potrà infatti fare richiesta di assistenza medica alla morte volontaria. Una previsione che ha come conseguenza solo l’allungamento dei tempi per chi tempo non ne ha. Stando alla formulazione attuale del testo, sembra inoltre emergere l’assurdità per la quale una persona che non rifiuti le cure palliative, e che quindi voglia continuare a riceverle fino all’ultimo momento, non possa procedere con la richiesta di suicidio assistito".
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