
Roma, 11 set (Adnkronos) - “Ieri un nuovo suicidio nel carcere romano di Regina Coeli, un ragazzo italiano di 21 anni in carcere per furto. Mentre si parla di blitz e nuove norme punitive, in carcere si continua a morire e nessuno lavora per farne quello che la nostra Costituzione dice che debba essere: ‘Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato'". Così il deputato romano e capogruppo di Demos in assemblea capitolina Paolo Ciani commenta la notizia di un nuovo suicidio in carcere.“Se il 70% dei detenuti è recidivo, quale è oggi il senso della detenzione? Se tanti si trovano in carcere per motivi sociali oltre che penali (è il caso del giovane che era senza dimora), nuove pene e nuove carceri non serviranno a molto -prosegue Ciani-. Ascoltiamo gli operatori del carcere: la polizia penitenziaria in grande difficoltà e con risorse e uomini ridotti che chiede più sociale e misure alternative"."I (pochi) Direttori degli Istituti sempre alla ricerca di integrazione col territorio; gli educatori, che chiedono più lavoro, scuola, attività; i volontari che chiedono più telefonate con chi ha famiglia e familiari lontani. Si potrebbe cominciare con le misure alternative per chi ha pene inferiori ai 2 anni, come ricordano i garanti”, conclude Ciani.
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