OLBIA. Quella contenuta all'interno dell'Archivio Mario Cervo è una vera e propria "archeologia sonora": la produzione discografica musicale sarda, dagli anni '20 al 1997, è racchiusa tra le mura di quello che i figli del discografico Mario Cervo hanno trasformato in un museo per appassionati di musica che domenica 8 giugno verrà inaugurato e aperto al pubblico. Curiosi ed appassionati potranno così partecipare alla giornata musicale che prenderà il via alle ore 10.30 in via Grazia Deledda 26 a Olbia e che vedrà esibirsi nel cortile interno dell'archivio Massimo Congiu alle launeddas, i Cordas e Cannas, il coro Gavino Gabriel, Paolo Angeli e tanti altri artisti ed esperti di cultura sarda.
"Lo scopo di creare questo archivio che racchiude tutti i dischi acquistati e custoditi gelosamente da nostro padre - dicono Velia e Ottavio Cervo - è quello di rendere questo patrimonio musicale sardo fruibile a tutti. Nostro padre era un grande appassionato oltre che un esperto, ma ha sempre voluto condividere queste sue conoscenze con gli altri, infatti faceva delle copie e duplicava tutto per tutti". Centinaia e centinaia di dischi, a partire dai 78 giri di Gavino Gabriel con il suo canto a chitarra, fino al cd di Paolo Angeli, l'ultimo acquistato da Cervo prima della sua morte: la storia della musica della Sardegna è racchiusa in questo archivio che a breve sarà consultabile anche online. Un lavoro meticoloso portato avanti da Paolo Angeli che ne ha curato la digitalizzazione.