M5S: firme false Palermo, indagati Nuti e Mannino

cronaca
AdnKronos
Palermo, 23 nov. (AdnKronos) - Ci sono anche i deputati nazionali palermitani Riccardo Nuti e Claudia Mannino tra i dieci indagati della Procura di Palermo nell'ambito dell'inchiesta sulle firme false del M5S alle amministrative di Palermo del 2012. Nuti e Mannino, che saranno interrogati nei prossimi giorni dal Procuratore aggiunto Dino Petralia e dal pm Claudia Ferrari, si aggiungono ai deputati regionali Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, che si sono già autosospesi nei giorni scorsi, e alla collaboratrice del gruppo parlamentare M5s all'Ars, Samanta Busalacchi, candidata a sindaco di Palermo per il 2017 nelle comunarie ancora bloccate. Indagati anche due candidati alle amministrative palermitane 2012, Giuseppe Ippollito e Alessio Stefano Paradiso, oltre al cancelliere del tribunale di Palermo Giovanni Scarpello. Ci sarebbe anche il nome di un avvocato, Francesco Menallo, che oggi non fa più parte del M5S. Non si conosce ancora il nome della decima persona destinataria dell'avviso di garanzia. Si tratterebbe di un attivista.Gli interrogatori degli indagati dovrebbero iniziare tra il fine settimana e la prossima settimana. Alcuni, senza attendere l'arrivo dell'avviso di garanzia, hanno chiesto attraverso i loro legali, di essere ascoltati. Altri stanno ricevendo gli avvisi a comparire. Il reato contestato agli indagati punisce "chiunque forma falsamente, in tutto o in parte, liste di elettori o di candidati o altri atti destinati alle operazioni elettorali" e prevede pene dai due ai cinque anni. Secondo la norma viene punito “chiunque fa uso di uno dei detti atti falsificato, alterato o sostituito". Che viene punito "con la stessa pena, ancorché non abbia concorso nella consumazione del fatto”. Quindi, per essere indagati non è necessario avere partecipato fisicamente alla falsificazione delle firme ma averne anche beneficiato.

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