Voucher: Apindustria Vicenza, si possono migliorare ma niente panico (2)

economia
AdnKronos
(AdnKronos) - (Adnkronos) - “E’ una situazione paradossale - commenta Lorenzin – che nessuna limitazione sia posta alle Pubbliche Amministrazioni, mentre si moltiplicano le notizie sull’utilizzo dei voucher nei Comuni e nella Sanità, con tanto di bandi pubblici. Anche questa volta c’è il rischio di dover constatare che il datore di lavoro pubblico è più disinvolto di quello privato”."Va poi ricordato che lo strumento dei voucher è stato introdotto proprio per fare emergere dal nero talune prestazioni lavorative marginali e temporanee; se si presta a comportamenti illeciti, vanno trovate le opportune soluzioni, ma evitando di buttare via il bambino insieme con l’acqua sporca: questo è infatti l’effetto che produrrebbe l’iniziativa referendaria della Cgil, che si propone di spazzare via l’intera disciplina", spiegano le Pmi di Vicenza.“Se il problema è evitare la destrutturazione dei contratti di lavoro tradizionali, quantomeno nel settore manifatturiero, – chiosa infine Lorenzin – mi sento di fare una proposta ai nostri interlocutori: perché non rivalutare il lavoro intermittente o a chiamata? Per quanto anch’esso sia inviso a larga parte del mondo sindacale, ritengo che a parità di condizioni o di rischi di abuso, il lavoro a chiamata avrebbe il pregio di garantire ai lavoratori inquadramenti contrattuali e trattamenti economici analoghi a quelli dei lavoratori in forza nelle aziende; al netto ovviamente dell’intrinseca flessibilità di questo istituto. Ma se si vuol tornare ad ingessare il mercato del lavoro, il risultato potrebbe rivelarsi un boomerang, ossia il ritorno all’immersione nel lavoro nero. Per parte mia, continuo a preferire la flessibilità regolata al lavoro nero”.

Leggi anche