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Mafia: Ingroia, rinvio a giudizio Maniaci? fallimento codice procedura penale

cronaca
AdnKronos
Palermo, 5 apr. (AdnKronos) - "L'esito dell'udienza preliminare di oggi del caso Maniaci è la dimostrazione del fallimento del codice di procedura penale. Mai come in questo caso l'assenza di prove ed indizi avrebbe dovuto imporre una sentenza di non luogo a procedere". Così Antonio Ingroia, legale insieme a Bartolo Parrino di Pino Maniaci, il direttore di Telejato accusato di estorsione, commenta con l'AdnKronos la decisione del gup del Tribunale di Palermo, Gabriella Natale, di rinviare a giudizio il giornalista, ritenuto fino a poco tempo fa uno dei volti dell'antimafia palermitana. Il giornalista, ripreso dalle telecamere dei carabinieri, mentre chiedeva soldi ai sindaci dei comuni di Partinico e Borgetto, ha sempre respinto le accuse.Ingroia ricorda come "una precedente pronuncia di un gip dello stesso Tribunale di Palermo aveva ritenuto insussistenti gli indizi almeno per una delle estorsioni contestate a Maniaci". E per questo motivo gli era stata revocata la misura del divieto di dimora. "Ma non è bastato neppure questo - commenta Ingroia -. Evidentemente le udienze preliminari non servono a niente, forse converrebbe abolirle, si accorcerebbero i tempi della giustizia. Andremo al processo convinti di poter dimostrare l'ìnnocenza di Maniaci - conclude l'ex pm antimafia -. Siamo fiduciosi che prima o poi giustizia sarà fatta, ma sarà, comunque, molto tardi e la giustizia che arriva tardi è già ingiustizia".

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