
Roma, 5 apr. (AdnKronos) - "Ogni tentativo volto ad evitare che un paziente possa morire non a causa della sua malattia, ma per disidratazione e denutrizione, è stato respinto dalla strana maggioranza che sostiene questa legge. Nessuno può imporre al paziente di non mettere in atto scelte suicidarie, ma è assurdo pretendere che il medico sia obbligato ad aiutarlo in questa scelta. Ed è disastroso che la vocazione alla cura delle strutture sanitarie sia distorta a tal punto da trasformarle nel luogo per compiere un gesto così estremo". Lo afferma Gian Luigi Gigli, deputato di Democrazia solidale-Centro democratico. "Si è arrivati a bocciare perfino emendamenti proposti da deputati del Pd -aggiunge- che, a scrutinio segreto e senza rimettere in discussione il testo della legge, introducevano almeno criteri di valutazione della proporzionalità delle cure e di verifica dell'efficacia di idratazione e nutrizione assistite nel mantenere l’equilibrio metabolico del paziente. Il richiamo distorto e improprio, da parte di alcuni deputati cattolici del Pd, a citazioni 'pro domo sua' del magistero della Chiesa, giunge dunque del tutto a sproposito, quasi che avessero bisogno di trovare un alibi al rimorso di coscienza per aver seguito pedissequamente la disciplina di partito".
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