
Milano, 7 apr. (AdnKronos) - Non solo Ema per Milano. Dai banchieri ai costruttori, i grandi manager delle società italiane ritengono che Milano abbia ancora forti chance per creare un distretto finanziario e 'ospitare' le imprese internazionali che desiderano lasciare la city di Londra oppure semplicemente aprire una sede nella "capitale europea" d'Italia.Alcuni di loro, sentiti dall'Adnkronos, spingono perché si faccia di più, sul fronte politico: a Massimo Ferrari, cfo di Salini Impregilo, "piacerebbe dare un contributo personale e come azienda" perché bisogna "giocarsi questa carta, quest'anno, in tutti i modi". Una città all'avanguardia dal punto di vista delle infrastrutture può attrarre investimenti esteri indipendentemente dall'uscita del Regno Unito dall'Unione europea.A Segrate, ad esempio, tra il 2019 e il 2020 nascerà su un'area di 300 mila metri quadrati il primo vero smart district italiano, Milano4You, sviluppato dalla società R.e.d. insieme a partner come Samsung e Ibm. "Qui - dice il suo amministratore Angelo Turi - un'istituzione o una multinazionale possono trovare un'infrastruttura energetica e digitale all'avanguardia, che altrove, nel Paese, non c'è". Tutto questo, a due passi dall'aeroporto di Linate, dove nel 2020 arriverà la M4. "Ancora non abbiamo cominciato la commercializzazione degli spazi, ma ci candidiamo per accogliere l'Agenzia europea del Farmaco".
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