
(AdnKronos) - Cantine Riunite-Giv si conferma il big italiano del settore, con 566 milioni di euro di fatturato, in aumento del 3,6% sul 2015. Seguono la cooperativa emiliana Caviro, con 304 milioni di euro di giro d'affari (+1,1%), e Palazzo Antinori (218 milioni, +4,5%). Stabile in quarta posizione Casa Vinicola Zonin (193 milioni, +5,1%), mentre cresce Cavit Cantina Viticoltori (178 milioni, +6,7%). Fratelli Martini (174 milioni, +9%) sale dall’ottava alla sesta posizione, mentre la divisione vini del Gruppo Campari è settima, con 169 milioni (-1,2%). Chiudono la top ten Botter, Santa Margherita ed Enoitalia. E sono le 19 società del campione analizzato dall'Area Studi di Mediobanca che realizzano all’estero oltre il 50% delle vendite. E' Botter la prima in classifica, realizzando oltre i confini nazionali il 96,9% del fatturato 2016, seguita da Ruffino (93,5%), Fratelli Martini (89,7%) e Zonin (85,8%). I top performer di redditività 2016 sono Frescobaldi (utile su fatturato al 22,5%), Santa Margherita (21,3%), Palazzo Antinori (21%), Ruffino (16,7%) e Masi Agricola (9,3%).Investire nel vino quotato in Borsa continua a essere un ottimo affare: da gennaio 2001 l’indice di Borsa mondiale del settore vinicolo è cresciuto del 522%, ben al di sopra delle Borse mondiali che hanno segnato un incremento del 121%. Ma se in Nord America il vino ha reso quasi sei volte la Borsa nazionale (+566%), l’88% in più in Australia e l’84,8% in più in Francia, in Cina e Cile hanno registrato performance negative: rispettivamente del -66,2% e -38,2%.
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