
Roma, 3 mag. (AdnKronos) - "Contiamo di provare a trovare un compratore che mantenga il valore dell'azienda il più possibile intatto, che possa trovare un'azienda unita, non spezzettata, non vendendo aerei e poi rotte e così via". E' questo l'obiettivo indicato dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, all'indomani dell'ammissione di Alitalia all'amministrazione straordinaria e del prestito ponte da 600 milioni. "Un prestito oneroso", ha sottolineato Delrio in un'intervista a Unomattina, ma dal quale "lo Stato conta di rientrare". Quello dell'amministrazione straordinaria, ha ribadito Delrio, era un passaggio "obbligato" a fronte della richiesta avanzata dall'assemblea dei soci e del cda della compagnia. "I commissari - ha detto - hanno il compito di ristrutturare l'azienda" e, al contempo, "vengono mantenuti i diritti dei passeggeri a volare e garantiamo voli e connessioni". Sulle cause che hanno portato Alitalia nell'attuale situazione, il ministro Delrio non ha dubbi. La responsabilità della crisi, ha evidenziato, "è di chi aveva in mano le strategie dell'azienda, nel 2014 il Governo ha fatto quello che doveva fare trovando un investitore, Etihad. L'amministratore delegato, colui che decide le strategie dell'azienda, doveva mettere più aerei sul lungo raggio, invece ha mantenuto un orizzonte limitato, italiano, quando invece Lufthansa ha creato una low cost sua. Noi non potevamo fare protezione di mercato, perchè abbiamo bisogno di traffico, di turismo che sviluppa l'economia del Paese".
Leggi anche