
Milano, 4 mag. (AdnKronos) - Pmi italiane 'sorvegliate speciali' per la compliance. Che diventa, ogni giorno di più, un importante fattore competitivo sul mercato globale. Lo evidenzia Marianna Vintiadis, responsabile Kroll per il Sud Europa. Sono infatti le terze parti, ovvero i fornitori, ad essere considerati dalla stragrande maggioranza delle aziende più grandi il principale fattore di rischio per il proprio business. Nell'edizione 2017 dell'Antibribery and Corruption Benchmarking Report, realizzata da Kroll con Ethisphere Institute, si chiarisce come il 40,4% delle realtà prese in considerazione dalla ricerca teme violazioni da parte dei fornitori, non avendo il pieno controllo della catena della subfornitura. "Questo è un rischio molto elevato e significativo, soprattutto se si considera - spiega Vintiadis all'Adnkronos - che la struttura dell'economia italiana è rappresentata da pmi eccellenti che sono terziste delle multinazionali, soprattutto nell'automotive, nella moda. Quindi il primo messaggio da lanciare è che le aziende italiane sono molto osservate, sorvegliate speciali, e quindi diventa importante tenere presenti quali sono le preoccupazioni maggiori delle imprese" con le quali interagiscono "che sono in primis il danno reputazionale e il conflitto di interesse. Due cose di cui l'Italia è afflitta. Se allora noi siamo sorvegliati speciali, e queste sono le preoccupazioni delle grandi imprese, ci rendiamo conto che su questi due fronti dobbiamo diventare particolarmente attenti". Insomma, le preoccupazioni legate alla reputazione dell’impresa e il conflitto di interesse sono cruciali nelle scelte della filiera produttiva, tra cui fornitori, agenti ma anche clienti. Tanto da essere le prime cause della cessazione dei rapporti delle multinazionali con queste controparti. Ma in particolare, perché il conflitto di interesse spaventa tanto? "Il conflitto di interesse è una dalle cause primarie della corruzione privata. Quest’ultima causa danni economici significativi alle imprese e in molti paesi è reato. Conseguentemente, ignorare i conflitti è un pericolo da non sottovalutare né sul piano economico né su quello normativo. Le buone notizie sono che adeguate misure di prevenzione e controllo riducono questo genere di problemi al minimo".
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