
Roma, 11 mag. (AdnKronos) - L’accreditamento, insieme alla vigilanza sul mercato che spetta alla Pubblica Amministrazione, è uno dei pilastri su cui poggia il Mercato Unico, a disposizione dei Governi per sviluppare politiche economiche efficaci, e delle imprese per competere. Uno strumento utile per facilitare i flussi commerciali nonostante le crescenti tendenze protezionistiche. Sono questi i risultati dell’Osservatorio Accredia 'L’età dell’incertezza. Il mondo tra conflitti e protezionismo', realizzato da Ispi, discussi oggi durante il convegno 'Dalla Brexit a Trump, ritorno al protezionismo? Nuovi scenari per le imprese e il ruolo della certificazione' organizzato da Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento.E’ stata infatti l’Ue, con il Regolamento CE n. 765/2008, per prima nel mondo a definire legislativamente l’attività di accreditamento che, attraverso il controllo esercitato dagli enti nazionali sugli organismi di certificazione e ispezione e sui laboratori di prova e taratura, infonde fiducia nei consumatori affinché possano usufruire di beni e servizi di qualità, sicuri per loro e per l’ambiente.Secondo la Commissione Ue, la creazione del Mercato Unico, la più grande area di libero scambio al mondo con 6.000 miliardi di euro di valore di scambi intra Ue (fonte Eurostat), ha incrementato il commercio all’interno dell’Ue di circa il 15% all’anno nell’ultimo decennio, generato una crescita dell’1,8% negli ultimi 10 anni e creato 2 milioni e mezzo di posti di lavoro.
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