
Padova, 12 mag. (AdnKronos) - "La rete dei servizi sociali per i minori si sta progressivamente indebolendo". L’Ordine degli assistenti sociali lancia l’allarme, alla vigilia del convegno regionale “SOStare in famiglia”, organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII e dal Comune di Padova con il Tavolo Un Welfare per i Minori, che si terrà a Padova lunedì 15 maggio all’Auditorium San Gaetano. La preoccupazione riguarda soprattutto l’assetto che le Linee Guida regionali appena emanate stanno dando ai servizi delle Aziende Ulss, in particolare a quelli per i bambini.“Il modello veneto delle aziende Unità Locali Sociosanitarie – spiega Monica Quanilli, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali del Veneto – da sempre si basa sull'integrazione socio-sanitaria, sulla presa in carico globale e integrata della persona, sull'approccio multiprofessionale e organizzato in percorsi. I migliori risultati si ottengono infatti attraverso i processi clinico-assistenziali con i quali i Centri Specialisti Provinciali per la Tutela accompagnano le persone nei percorsi all’interno dell’ente che eroga gli interventi (Aulss), evitando così sovrapposizioni, vuoti o di lasciare all’utente il compito di connettere i vari servizi”.Tuttavia, prosegue Quanilli, "le attuali Linee Guida per la predisposizione degli atti aziendali, emanate dalla Regione Veneto, sembrano di fatto contraddire tali principi. A partire dalla disabilità: “Unire la disabilità e la non autosufficienza in un'unica struttura comporta una presa in carico del minore diversamente abile frammentata tra servizi che si occupano della fase diagnostico-terapeutica-riabilitativa e servizi a cui competono le prestazioni proprie dell'area della non autosufficienza. Il risultato rischia di essere il mancato riconoscimento delle specificità d’intervento per le persone disabili, a fronte di dimensioni territoriali molto ampie e diversificate”.
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