
Milano, 15 mag. (AdnKronos) - Nel 2016 l’interscambio con l’estero del solo abbigliamento per neonati (per il quale si possono isolare le voci doganali di pertinenza e, quindi, i flussi commerciali con l’estero per nazione) ha assistito ad una discreta crescita dell’export, pari al +4,9%; contestualmente, l’import si mostra riflessivo, arretrando del -1,7%. Con riferimento ai principali mercati di sbocco, la Spagna, pur al primo posto, presenta un decremento del -5,6%, in controtendenza rispetto al dato medio di comparto. Lo evidenzia Sistema Moda Italia.Di contro, le altre destinazioni top si rivelano vivaci: il Regno Unito cresce del +16,1%, la Germania del +2,2%, la Francia del +14,7%. Pur su valori più contenuti, performano egregiamente anche gli Stati Uniti (+29,4%); positivi risultano anche gli Emirati Arabi (+4%). Dal 2010 al 2014 primo mercato di sbocco del childrenswear italiano, la Russia, scivolata ora in sesta posizione, resta invece negativa ma decelera al -5,2%.Sempre con riferimento al solo abbigliamento bébé, le importazioni dall’estero in Italia, complessivamente in calo, vedono la Cina in deciso arretramento (-18,7%), a favore di Francia (+14,4%), Bangladesh (+8,4%) e Spagna (+14,9%). Pur con riferimento a valori assoluti ben più modesti, crescono significativamente anche Turchia (+45,2%), Romania (+28,4%) e Germania (+18,2%).
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