
(AdnKronos) - Si tratta di una serie di riflessioni iniziate in Logotel negli ultimi anni, nell’ambito di sviluppo di progetti che accompagnano la trasformazione delle e nelle imprese e che l'anno scorso hanno trovato ulteriore sviluppo nell’esperienza di 'Poetry - 21 words for...', la mostra che la service design company ha organizzato per la Milan Design Week 2016 con un focus specifico sulla ricerca sulla dimensione poetica dei progetti: "Come progettisti - sottolinea Favini - ci interroghiamo su questi temi e sui rischi che la globalizzazione comporta, con le sue certezze diffuse e livellanti la società contemporanea ci educa solamente a una visione delle cose, spesso funzionale, in cui l’unica sorpresa possibile è la rottura o addirittura il banale, il ripetitivo. Ma il livellamento delle aspettative causa anche il livellamento delle capacità". E "induce a non portare avanti nessuna esplorazione, nessuna sperimentazione, nessun rischio, nessuna scoperta, cioè nessuna innovazione, ma anzi standardizzazione, appiattimento e impoverimento, perdita di originalità, analfabetismo culturale, creativo ed emotivo". Invece "l’esperienza della bellezza è l’esperienza di un’attrazione, di uno spiazzamento che ci muove in una direzione. Ciò che è bello invita, attira, suggerisce, convoca, unisce, raccoglie".
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