Pediatria: Fimp, 91 mila minori assistiti per maltrattamenti

Potrebbero essere 800 mila perché solo 1 su 9 viene individuato, pediatra famiglia sia sentinella

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AdnKronos
Roma, 28 set. (AdnKronos Salute) - Nel nostro Paese oltre 91 mila minorenni sono assistiti perché hanno subito maltrattamenti. Ma il numero reale di queste piccole vittime è molto più alto: solo un caso su 9 viene individuato e preso in carico dai servizi sociali e sanitari. In totale potrebbero essere 800 mila i minori che subiscono violenze di diverso genere. Si va dall'abuso sessuale vero e proprio (circa il 5%), alle violenze fisiche (circa il 7%) a quelle psicologiche (più del 13%). E i bambini stranieri, rispetto a quelli italiani, corrono un rischio doppio di incorrere in un abuso. I numeri sono stati resi noti oggi all'XI Congresso della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) a Roma. Per contrastare questo preoccupante fenomeno, il pediatria di famiglia può e deve svolgere un ruolo fondamentale, di sentinella - afferma la Fimp - perché è l'operatore sanitario che assiste più frequentemente un giovane. Può quindi riconoscere e segnalare il caso ai servizi sociali o alle forze dell'ordine. Il problema è che non può essere lasciato solo: si deve creare una rete di supporto che comprenda anche psicologi clinici, medici di famiglia, ginecologi, forze dell'ordine e magistrati. E' questo l'impegno che la Federazione prende. "Non solo, si deve aumentare anche il livello di consapevolezza e conoscenza del problema da parte del pediatra di famiglia - sottolinea Paola Miglioranzi, responsabile nazionale Fimp per i progetti contro l'abuso sui bambini e adolescenti - La continuità dell'assistenza che contraddistingue il nostro lavoro ci permette di capire cosa stia realmente capitando a un giovane anche per questi aspetti. Abbiamo già organizzato corsi di formazione specifici in 14 città italiane. Con la creazione della rete, saremo ancora più capaci di affrontare e arginare un fenomeno in grave crescita". "La tutela del benessere psico-fisico dei giovanissimi per tutto l'arco della crescita e dello sviluppo è un nostro compito prioritario - evidenzia Luigi Nigri vice presidente nazionale della Fimp - ma dobbiamo saper individuare anche le condizioni di disagio che spesso affliggono un minorenne e che rendono difficili i suoi rapporti con i coetanei, la famiglia, la scuola o l'intera società. La Fimp è da anni impegnata, in stretta collaborazione con le Istituzioni e altre associazioni, in progetti di impegno sociale. Ora dobbiamo fare di più, sfruttando il rapporto fiduciario con le famiglie e la distribuzione capillare su tutto il territorio nazionale".

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