
Roma, 12 feb. (AdnKronos Salute) - Primi effetti della mobilitazione avviata da decine di città, contee e Stati americani contro il fenomeno dell'abuso di farmaci antidolorifici, dilagante negli Stati Uniti. New York, Indianapolis, l'Alabama: sono alcune delle amministrazioni che hanno fatto causa alle aziende produttrici di questi medicinali.E ora Purdue Pharma che produce l'OxyContin* (ossicodone) - uno dei prodotti 'sotto accusa' per la forte dipendenza che generano e per il modo in cui le società farmaceutiche, secondo chi le critica, li promuovono non evidenziando adeguatamente i rischi della terapia - ha annunciato di voler interrompere qualsiasi forma di pubblicità del farmaco verso i medici. Lo riporta il 'Washington Post'.Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, i farmaci oppioidi contro il dolore sono stati responsabili, solo nel 2016, di 42.000 morti per overdose. Purdue Pharma ha reso noto che da oggi informerà i dottori che i propri 200 agenti di vendita non li visiteranno più per parlare dei propri prodotti antidolorifici oppioidi. "Abbiamo ristrutturato e significativamente ridotto le nostre operazioni commerciali e non promuoveremo più oppioidi ai soggetti prescrittori", ha informato la compagnia di Stamford, nel Connecticut. I medici che abbiano domande o dubbi dovranno dunque contattare direttamente l'azienda. Purdue è appunto una delle aziende citate in giudizio da una serie di realtà americane, ma nelle sue difese ha fatto notare che al suo medicinale sono riconducibili solo il 2% delle prescrizioni di oppioidi. Ha comunque patteggiato una serie di risarcimenti, in questi anni, a favore ad esempio del distretto di Columbia (insieme ad altri 26 Stati) e del Kentucky, sempre riguardante gli effetti dell'OxyContin.
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